Enoclub, Alba (CN)

Tra Asti e Cuneo, in un paesaggio ricco di vigneti, noccioli e betulle, nel suo più tipico apparire autunnale fatto di colline immerse nella nebbia, si trova uno dei terroir più fecondi d’Italia, la regione delle Langhe. Se i signori di questo piccolo regno del gusto sono i tanti vini, le nocciole ed i tipici formaggi e salumi, il tartufo bianco ne è certamente il principe.

enoclub

La raccolta di questo magnifico prodotto spontaneo della terra avviene principalmente tra ottobre e novembre ed in questi mesi la città di Alba si trasforma in un vero e proprio mercato internazionale del tartufo.

La passeggiata che conduce attraverso le vie del centro, gremite di avventori e turisti provenienti da molte parti del mondo, da piazza Duomo e attraverso via Vittorio Emanuele, conduce in piazza Michele Ferrero (ex piazza Savona), ove si trova il ristorante Enoclub.

Il locale consta di una moderna sala contemporanea (il Caffè Umberto Bistrot) che si apre sui portici della piazza e, al piano interrato, di una pittoresca sala frutto del recupero di una vecchia cantina, l’Enoclub Ristorante. L’ambiente è curato ed elegante, suggestivo per la qualità del recupero architettonico, dell’arredo e dell’illuminazione.

Il menu, ristretto e molto ricercato, propone ingredienti tipici del Piemonte, ma con un piglio innovativo e deciso; nel periodo della fiera del tartufo propone anche una selezione di piatti che sono tradizionalmente associati a questo magnifico ingrediente. Il nostro pranzo inizia con un’amuse bouche di “cialda croccante e polpo su crema di topinambur”, dal gusto pregevolmente delicato e con un primo forte richiamo al territorio.

Ci lasciamo quindi tentare dai piatti al tartufo con “uovo bio poché con fonduta e tartufo bianco” e “tajarin 30 tuorli al burro d’alpeggio con tartufo bianco”, abbinamenti tipici che esaltano l’intenso profumo e il gusto delicato; ottima la fonduta al castelmagno.

Proseguiamo con “spalla di manzo brasata, porcini e spinaci”, “guancia di maiale, purè di sedano rapa e castagne e funghi pioppini” e la “lingua di bue croccante, salsa rossa e bagnèt verde, senape e salsa cren”. Le carni proposte, a tipica cottura lunga, risultavano morbide e saporite. Particolarmente pregevole la lingua di bue con riduzione al vino rosso con le tipiche salse al prezzemolo (bagnèt verde) e rafano (cren).

Una piccola selezione di dessert, prevalentemente al cucchiaio. Abbiamo provato il “cremoso cioccolato fondente, cachi, meringa e crumble di castagne”, la “torta di nocciola, zabaione al marsala, gelato alla nocciola” e “cremoso cioccolato bianco bruciato, noci, pan brioche al finocchietto, gelato ai fichi”. Consigliamo particolarmente la torta di nocciola, profumato e delicato fine pasto, ottimamente accompagnato con un vino liquoroso.

Il servizio è stato discreto, puntuale e molto efficiente, la mise en place minimale ed elegante.

Il posto è altamente consigliato, in particolare per un pranzo o una cena di coppia o un’occasione più formale.

Vini: Merlot, “Bellotti, Semplicemente Vino Rosa”

Il conto: 270 € (3 persone)

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