Vi sarete chiesti quale criterio abbiamo per identificare i luoghi dove condurre le nostre ricerche. Il fatto è che non ne esiste uno preciso. Qualche giorno fa, rovistando in una vecchia borsa, è saltata fuori una mazzetta di bigliettini raccolti a Taste of Milano 2015.
Come tante altre volte, avevamo accumulato compulsivamente card pubblicitarie e indicazioni di alcuni posti che ci erano sembrati “da testare” e poi non se n’era fatto nulla. Complici le giornate autunnali e l’aria pungente, ci siamo soffermati sul bigliettino di “Björk Swedish Brasserie” e ci siamo detti che un po’ di autunno svedese potevamo provarlo.
Abbiamo prenotato per un sabato sera; ci sono due fasce orarie distinte (20 e 21.30) e la possibilità di scegliere l’area ristorante o il bancone. Il locale è a Milano, in via Panfilo Castaldi, zona eterogenea e con varie offerte gastronomiche; difficile notarlo, se non ci si è diretti. Piccolo e confortevole, arredo sobrio ma più ricco di quanto ci si aspetti da un locale scandinavo. All’interno è presente anche un banco di vendita di prodotti svedesi dove acquistare una salsa all’aneto o i tipici Pepparkakor natalizi (i biscotti allo zenzero).
Il personale è molto cortese, e il servizio professionale e di buon livello, e spicca su un ambiente sobrio e informale. C’è la possibilità di scegliere un menu degustazione a 5 o 7 portate a sorpresa (rispettivamente 50€ e 70€ a persona). Noi, essendo la prima volta, abbiamo preferito scegliere à la carte. La mise en place è essenziale; il coperto comprende un buon pane ai cereali e burro salato.
Si comincia con un’entrée di salmone marinato, maionese, lingon (mirtilli rossi) e cavolo nero fritto; in questo primo incontro c’è riassunta molta della filosofia della cucina: l’uso del salmone, l’arrotondamento tendente al grasso dei gusti, l’acidità sempre associata ai piatti di carne e pesce dei mirtilli e la croccantezza del cavolo fritto che ne completa le consistenze.
Tra gli antipasti abbiamo provato il tris di aringhe marinate, la tartare di renna, gravad lax (salmone marinato con zucchero, sale e aneto) e il caviale di Kalix su råraka di patate con panna acida, cipolle rosse e limone. La tartare di renna è servita con scorza di limone e mirtilli disidratati, il gusto è delicato. Ottimo anche il caviale di Kalix, specialità svedese a base di uova di coregone bianco servito con panna acida sul tipico råraka (simile al rosti di patate), una vera prelibatezza.
A questo punto, ormai entrati nello spirito gastronomico svedese, ordiniamo un “filetto di salmone selvaggio scottato su crema di spinaci, noci, mele marinate” e l’”entrecôte di alce con mirtilli rossi selvatici essiccati e patate novelle al timo”. Il filetto di salmone, carne rosea e appena scottato, ha una forte sapidità che è ben stemperata dalla crema di spinaci; le noci e le mele contribuiscono a completare il piatto con una nota acida e croccante. L’insieme è gustoso ma il piatto risulta piuttosto grasso e le note acide risalterebbero meglio spingendo di più sull’equilibrio mele/noci.
Sapore più deciso quello dell’alce con patate e timo; la rosolatura nel burro esalta molto il gusto della carne e la morbidezza delle patate; cotture perfette.
Concludiamo la cena con “frittelle alle pere con pere disidratate e gelato al dragoncello” e una grappa allo zenzero. Le frittelle sono morbide sfere di pasta dolce e pere fritte; ben abbinato il gelato e la composta alle pere.
Consigliato per una cena informale, merita una visita per l’originalità e la qualità dei piatti.
Vini: nessun vino, uno snaps allo zenzero.
Il conto: 113 € (2 persone).
Un pensiero riguardo “Björk Swedish Brasserie, Milano”